Israele, il presidente della Federcalcio: «Giocare in costante pericolo ci rende più coraggiosi e legati al nostro Paese»
Moshe Zuares al CorSera: «Prepariamo le partite lontano da casa, mentre arrivano le notizie di allarmi o di attacchi in corso in Israele. L'anno scorso ottima atmosfera a Udine».
Moshe Zuares al CorSera: «Prepariamo le partite lontano da casa, mentre arrivano le notizie di allarmi o di attacchi in corso in Israele. L'anno scorso ottima atmosfera a Udine».
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Udine blindata per Italia-Israele 🏟️🔒
Il silenzio della città viene rotto soltanto dal rumore dell’elicottero che sorvola il centro e da qualche macchina in cerca di sistemazione definitiva. Udine si è svegliata con circospezione in attesa del corteo Pro Pal, previsto per le 17.30. Ancora è certo il numero dei manifestanti: le forze dell’ordine hanno stimato diecimila presenze.
In giro si vedono più militari che civili. Sono circa 1.000 gli agenti impiegati, tra il centro città e la zona dello stadio. C’è anche l’esercito a rinforzare la vigilanza, oltre agli 007 del Mossad che sorvegliano l’albergo dove alloggia la nazionale israeliana. Le transenne e i cartelli con il divieto di fermata sono ovunque. E sono pochissime le attività commerciali rimaste aperte: ristoranti e negozi, salvo casi sporadici, abbasseranno le serrande dopo l’ora di pranzo.
Soltanto chi possiede il biglietto della partita potrà entrare nella zona rossa, che circonda lo stadio Friuli in un raggio di un chilometro e mezzo. Naturalmente l’accesso sarà interdetto alle auto private. E i controlli di sicurezza saranno capillari e ripetuti. La prefettura ha raccomandato ai tifosi di muoversi con largo anticipo per raggiungere lo stadio, dove Israele ha chiesto di poter piazzare dei cecchini sui tetti come già era successo a Oslo sabato scorso. Non è l’atmosfera ideale per un evento sportivo ma il Viminale, che ha coordinato le attività di bonifica e prevenzione, non vuole correre alcun rischio: il livello 4, allerta massima, ha richiesto un intervento massiccio.
@robmaida
Il silenzio della città viene rotto soltanto dal rumore dell’elicottero che sorvola il centro e da qualche macchina in cerca di sistemazione definitiva. Udine si è svegliata con circospezione in attesa del corteo Pro Pal, previsto per le 17.30. Ancora è certo il numero dei manifestanti: le forze dell’ordine hanno stimato diecimila presenze.
In giro si vedono più militari che civili. Sono circa 1.000 gli agenti impiegati, tra il centro città e la zona dello stadio. C’è anche l’esercito a rinforzare la vigilanza, oltre agli 007 del Mossad che sorvegliano l’albergo dove alloggia la nazionale israeliana. Le transenne e i cartelli con il divieto di fermata sono ovunque. E sono pochissime le attività commerciali rimaste aperte: ristoranti e negozi, salvo casi sporadici, abbasseranno le serrande dopo l’ora di pranzo.
Soltanto chi possiede il biglietto della partita potrà entrare nella zona rossa, che circonda lo stadio Friuli in un raggio di un chilometro e mezzo. Naturalmente l’accesso sarà interdetto alle auto private. E i controlli di sicurezza saranno capillari e ripetuti. La prefettura ha raccomandato ai tifosi di muoversi con largo anticipo per raggiungere lo stadio, dove Israele ha chiesto di poter piazzare dei cecchini sui tetti come già era successo a Oslo sabato scorso. Non è l’atmosfera ideale per un evento sportivo ma il Viminale, che ha coordinato le attività di bonifica e prevenzione, non vuole correre alcun rischio: il livello 4, allerta massima, ha richiesto un intervento massiccio.
@robmaida
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⏳ Manca sempre meno alla sfida di questa sera tra Italia e Israele, una delle gare valide per la qualificazione ai prossimi Mondiali.
👀 Intanto, a Udine prendono il via le prime proteste e manifestazioni pro Palestina: si tratta di un corteo pacifico, con la presenza di numerose famiglie e ragazzi.
#CorrieredelloSport #ItaliaIsraele #Mondiali
👀 Intanto, a Udine prendono il via le prime proteste e manifestazioni pro Palestina: si tratta di un corteo pacifico, con la presenza di numerose famiglie e ragazzi.
#CorrieredelloSport #ItaliaIsraele #Mondiali
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La UEFA indaga sulla Juventus: nuovo procedimento per il Fair Play Finanziario
via www.ilfattoquotidiano.it
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Telegraph
La UEFA indaga sulla Juventus: nuovo procedimento per il Fair Play Finanziario
La Juventus è finita ancora nel mirino della Uefa per un possibile sforamento dei parametri del Fair Play Finanziario, in particolare della Football Earning Rule, come emerge dal fascicolo di bilancio al 30 giugno 2025 pubblicato dal club bianconero. “Con…
Una notizia esplosiva scuote il mondo bianconero.
Secondo Stefano Donati, giornalista della trasmissione Top Calcio 24 in onda su Telelombardia, John Elkann sarebbe vicino nel vendere la Juventus. La cessione avverrebbe in questa stagione.
Elkann e il gruppo Gedi stanno vendendo già La Stampa e La Repubblica – ha aggiunto – e anche la Juve ora potrebbe essere venduta.
Donati aggiunge che la strada per la cessione è ormai segnata.
Il possibile acquirente potrebbe essere il colosso delle criptovalute Tether, da alcuni mesi diventato azionista della società. Il secondo azionista, per la precisione, dopo l’acquisto del 5% delle quote.
Tether sta investendo in altri settori strategici e ha una valutazione di 500 miliardi di euro e con il prossimo aumento di capitale, il fondatore Giancarlo Devasini, tifosissimo della Juve, può diventare il quarto uomo più ricco al mondo.
La Juventus è da oltre un secolo legata alla famiglia Agnelli, una delle dinastie più influenti nella storia del calcio italiano e internazionale.
In un’epoca in cui le grandi squadre europee passano spesso sotto il controllo di fondi esteri o investitori stranieri, la proprietà bianconera rappresenta un’eccezione di continuità.
Ciclicamente tornano le indiscrezioni su una possibile vendita della Juventus da parte di John Elkann, ma se questa notizia trovasse conferma, sarebbe una svolta epocale.
Secondo Stefano Donati, giornalista della trasmissione Top Calcio 24 in onda su Telelombardia, John Elkann sarebbe vicino nel vendere la Juventus. La cessione avverrebbe in questa stagione.
Elkann e il gruppo Gedi stanno vendendo già La Stampa e La Repubblica – ha aggiunto – e anche la Juve ora potrebbe essere venduta.
Donati aggiunge che la strada per la cessione è ormai segnata.
Il possibile acquirente potrebbe essere il colosso delle criptovalute Tether, da alcuni mesi diventato azionista della società. Il secondo azionista, per la precisione, dopo l’acquisto del 5% delle quote.
Tether sta investendo in altri settori strategici e ha una valutazione di 500 miliardi di euro e con il prossimo aumento di capitale, il fondatore Giancarlo Devasini, tifosissimo della Juve, può diventare il quarto uomo più ricco al mondo.
La Juventus è da oltre un secolo legata alla famiglia Agnelli, una delle dinastie più influenti nella storia del calcio italiano e internazionale.
In un’epoca in cui le grandi squadre europee passano spesso sotto il controllo di fondi esteri o investitori stranieri, la proprietà bianconera rappresenta un’eccezione di continuità.
Ciclicamente tornano le indiscrezioni su una possibile vendita della Juventus da parte di John Elkann, ma se questa notizia trovasse conferma, sarebbe una svolta epocale.
Procedimento UEFA per il Fair Play, la Juventus rischia il blocco del mercato? Cosa c'è di vero | Calciomercato
via www.calciomercato.com
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Telegraph
Procedimento UEFA per il Fair Play, la Juventus rischia il blocco del mercato? Cosa c'è di vero | Calciomercato
Il noto legale Eduardo Chiacchio, esperto di giustizia sportiva, chiarisce alcuni aspetti legati al procedimento aperto dal massimo organismo calcistico europeo nei confronti del club bianconero. La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'avvocato Eduardo…
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