Juve, quanto ha speso Exor? 💰
Con questa doppia operazione da 15 milioni di euro ciascuna, le risorse provenienti da Exor tra versamenti e aumenti di capitale hanno raggiunto quasi quota 680 milioni di euro negli ultimi quattordici anni.
Oltre agli aumenti tra il 2019 e il 2024, quello precedente risale alla stagione 2011/12. In quell’occasione, Exor partecipò all’aumento da 120 milioni di euro con versamento pro-quota di 72 milioni di euro. A questo impegno hanno fatto seguito ulteriori operazioni nelle stagioni 2019/20, 2021/22 e 2023/24, oltre ai versamenti più recenti. Di seguito, il dettaglio:
Stagione 2011/12 – 72 milioni di euro
Stagione 2019/20 – 191 milioni di euro
Stagione 2021/22 – 255 milioni di euro
Stagione 2023/24 – 128 milioni di euro
Stagione 2024/25 – 30 milioni di euro
TOTALE – 676 milioni di euro
#exor #juventus
Con questa doppia operazione da 15 milioni di euro ciascuna, le risorse provenienti da Exor tra versamenti e aumenti di capitale hanno raggiunto quasi quota 680 milioni di euro negli ultimi quattordici anni.
Oltre agli aumenti tra il 2019 e il 2024, quello precedente risale alla stagione 2011/12. In quell’occasione, Exor partecipò all’aumento da 120 milioni di euro con versamento pro-quota di 72 milioni di euro. A questo impegno hanno fatto seguito ulteriori operazioni nelle stagioni 2019/20, 2021/22 e 2023/24, oltre ai versamenti più recenti. Di seguito, il dettaglio:
Stagione 2011/12 – 72 milioni di euro
Stagione 2019/20 – 191 milioni di euro
Stagione 2021/22 – 255 milioni di euro
Stagione 2023/24 – 128 milioni di euro
Stagione 2024/25 – 30 milioni di euro
TOTALE – 676 milioni di euro
#exor #juventus
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❌️ Nel 2011, a soli 17 anni, firmò un preaccordo con il Trabzonspor, poi ritrattatò per accettare l’offerta dell’Amburgo. Questa mossa gli costò cara: la FIFA lo squalificò per quattro mesi e gli impose un risarcimento di centomila euro.
❌️ Nel 2014, dopo una stagione esaltante all’Amburgo e salvezza conquistata, dichiarò amore eterno sul suo profilo Facebook: “Voglio diventare una colonna del club”.
Pochi giorni dopo bussò però alla dirigenza con un messaggio opposto: “Mi vuole il Bayer Leverkusen, voglio andare via”.
Le reazioni furono durissime: fischi, insulti e minacce lo spinsero a non presentarsi al ritiro estivo. Si giustificò con un certificato medico per “depressione” e cambiò numero di cellulare, rendendosi irreperibile.
❌️ Nel 2021, dopo tre anni passati al Milan, si trasferì all'Inter a parametro zero, dopo aver chiesto ai rossoneri un aumento di contratto sproporzionato per quelle che furono le sue prestazioni.
Il suo addio fu vissuto come un tradimento, inasprito da esultanze provocatorie e dichiarazioni al vetriolo: “In sei mesi all’Inter ho già vinto un trofeo”, disse dopo la Supercoppa.
Contro il Milan ha sempre giocato con un’energia speciale, celebrando un rigore decisivo con le mani dietro le orecchie.
❌️ Oggi all'Inter la storia sembra ripetersi. Un addio rumoroso e che divide l'ambiente, anche all'interno dello stesso spogliatoio.
Dietro la sua scelta sembra esserci la voglia di tornare a casa per vestire la maglia del Galatasaray o (sarebbe ancora più clamoroso) quella di trasferirsi all'Al Hilal di Simome Inzaghi, che gli ha offerto un contratto triennale da 20 milioni di euro a stagione.
In sostanza la sua carriera è piena di episodi controversi: per questo Hakan Calhanoglu non sarà mai ricordato bene dai tifosi delle squadre in cui ha militato.
❌️ Nel 2014, dopo una stagione esaltante all’Amburgo e salvezza conquistata, dichiarò amore eterno sul suo profilo Facebook: “Voglio diventare una colonna del club”.
Pochi giorni dopo bussò però alla dirigenza con un messaggio opposto: “Mi vuole il Bayer Leverkusen, voglio andare via”.
Le reazioni furono durissime: fischi, insulti e minacce lo spinsero a non presentarsi al ritiro estivo. Si giustificò con un certificato medico per “depressione” e cambiò numero di cellulare, rendendosi irreperibile.
❌️ Nel 2021, dopo tre anni passati al Milan, si trasferì all'Inter a parametro zero, dopo aver chiesto ai rossoneri un aumento di contratto sproporzionato per quelle che furono le sue prestazioni.
Il suo addio fu vissuto come un tradimento, inasprito da esultanze provocatorie e dichiarazioni al vetriolo: “In sei mesi all’Inter ho già vinto un trofeo”, disse dopo la Supercoppa.
Contro il Milan ha sempre giocato con un’energia speciale, celebrando un rigore decisivo con le mani dietro le orecchie.
❌️ Oggi all'Inter la storia sembra ripetersi. Un addio rumoroso e che divide l'ambiente, anche all'interno dello stesso spogliatoio.
Dietro la sua scelta sembra esserci la voglia di tornare a casa per vestire la maglia del Galatasaray o (sarebbe ancora più clamoroso) quella di trasferirsi all'Al Hilal di Simome Inzaghi, che gli ha offerto un contratto triennale da 20 milioni di euro a stagione.
In sostanza la sua carriera è piena di episodi controversi: per questo Hakan Calhanoglu non sarà mai ricordato bene dai tifosi delle squadre in cui ha militato.
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Le criticità sollevate riguardano in particolare gli articoli 8, 8-bis, 9-bis e 10 del progetto normativo italiano, che disciplinano gli ordini di intervento contro contenuti illegali. Secondo la Commissione, questi articoli non rispettano appieno i requisiti procedurali previsti dal DSA, sia dal punto di vista linguistico che giuridico. Viene sottolineato il rischio che blocchi rapidi e automatici dei contenuti, come quelli previsti dal sistema italiano, possano equivalere a una negazione di servizio, rendendo necessario un bilanciamento tra la protezione dei titolari dei diritti e i diritti dei terzi eventualmente coinvolti.
La pirateria...
La pirateria...
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Incubo Lione, ora è ufficiale: servono 200 milioni per non retrocedere entro una settimana!
via www.tuttosport.com
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Telegraph
Incubo Lione, ora è ufficiale: servono 200 milioni per non retrocedere entro una settimana!
Retrocesso in Ligue 2 con provvedimento amministrativo della Dncg (Direzione nazionale di controllo e gestione) per un debito finanziario da 505.1 milioni di euro, il Lione - che ha poi proceduto a presentare ricorso - vede ora sempre meno speranze di restare…
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L'Ue chiede chiarimenti sul Piracy Shield, lo «scudo» anti-pezzotto: non è conforme al Digital Services Act
via www.corriere.it
via www.corriere.it
Telegraph
L'Ue chiede chiarimenti sul Piracy Shield, lo «scudo» anti-pezzotto: non è conforme al Digital Services Act
La lettera al ministro Tajani mette in evidenza come lo strumento non tenga conto della salvaguardia del diritto fondamentale alla libertà di espressione e d’informazione. Il commento dell'Agcom: «Non ci vedo un indebolimento. L'Italia all'avanguardia nel…
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Non solo Italia: DAZN acquista i diritti tv della Serie A in USA e Regno Unito!
Oltre alla copertura in diretta della Serie A, DAZN ha acquisito i diritti per gli highlights del massimo campionato italiano, della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana in quasi tutti i Paesi del mondo. Gli highlights saranno disponibili almeno un’ora dopo il fischio finale, con clip da due o tre minuti per partita, a seconda del territorio.
Ai nuovi territori annunciati oggi, si affiancano quelli già coperti dai precedenti accordi internazionali siglati in Spagna, Germania, Austria, Svizzera e Giappone, dove DAZN trasmetterà la Serie A fino al 2027. Inoltre, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, un altro mercato chiave verrà annunciato da DAZN a breve per la distribuzione della Serie A.
#dazn #seriea
Oltre alla copertura in diretta della Serie A, DAZN ha acquisito i diritti per gli highlights del massimo campionato italiano, della Coppa Italia e della Supercoppa Italiana in quasi tutti i Paesi del mondo. Gli highlights saranno disponibili almeno un’ora dopo il fischio finale, con clip da due o tre minuti per partita, a seconda del territorio.
Ai nuovi territori annunciati oggi, si affiancano quelli già coperti dai precedenti accordi internazionali siglati in Spagna, Germania, Austria, Svizzera e Giappone, dove DAZN trasmetterà la Serie A fino al 2027. Inoltre, secondo quanto appreso da Calcio e Finanza, un altro mercato chiave verrà annunciato da DAZN a breve per la distribuzione della Serie A.
#dazn #seriea
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“Mi chiedete se sono cambiato, beh qualche capello l’ho perso pure io, fra un mese faccio 58 anni e le esperienze contano per farti maturare.
Non si finisce mai di imparare. Non esiste il mantenimento: o migliori o peggiori.
Quando si lavora al Milan bisogna avere l’ambizione di ottenere il massimo dei risultati.
In questo momento non serve dire ‘vinceremo, faremo, vedrete’, dobbiamo essere molto responsabili e concreti, sono due requisiti che ognuno di noi deve avere all’interno di questo club.
Non è che in questi 15 anni ho vinto più del Milan.
Ho avuto la fortuna di lavorare 4 anni al Milan con Berlusconi e Galliani, dove ho avuto la possibilità di vincere grazie alla società e ai giocatori.
Poi sono andato alla Juventus, e colgo l'occasione per ringraziarli per gli 8 anni che ho vissuto lì dentro: le persone che mi hanno sostenuto e il presidente Agnelli con cui sono legato.
Detto questo, cerco di mettere i giocatori nelle condizioni per far sì che ci possano regalare prestazioni importanti.
La società deve essere un blocco unico, deve essere di sostegno, e sono sicuro che lo sarà.
La rosa del Milan è un'ottima rosa, la società sta monitorando tutte le situazioni e l'importante è arrivare al 31 agosto nelle migliori condizioni.
I primi sei mesi sono importanti per creare le migliori condizioni per arrivare a marzo, dove si decidono le stagioni.
La cosa più importante è lavorare bene per riconquistare il rispetto dei tifosi e cercare di ottenere i risultati che è la cosa che conta di più nel calcio. Quando ero bambino e facevo l’album delle figurine mi hanno sempre detto che contava la differenza reti, oggi dopo tanti anni non è cambiato tanto. Negli ultimi 20 anni c’è stato un solo campionato dove non ha vinto la miglior difesa, l’anno di Sarri alla Juve che preso 43 gol. Una grande squadra fa dai 60 agli 80 gol, se ne prendi 40 non puoi entrare nelle prime 4. Noi prima diventiamo squadra, prima riusciamo a fare risultati".
E’ tornato Massimiliano Allegri.
[Conferenza stampa Milan]
Non si finisce mai di imparare. Non esiste il mantenimento: o migliori o peggiori.
Quando si lavora al Milan bisogna avere l’ambizione di ottenere il massimo dei risultati.
In questo momento non serve dire ‘vinceremo, faremo, vedrete’, dobbiamo essere molto responsabili e concreti, sono due requisiti che ognuno di noi deve avere all’interno di questo club.
Non è che in questi 15 anni ho vinto più del Milan.
Ho avuto la fortuna di lavorare 4 anni al Milan con Berlusconi e Galliani, dove ho avuto la possibilità di vincere grazie alla società e ai giocatori.
Poi sono andato alla Juventus, e colgo l'occasione per ringraziarli per gli 8 anni che ho vissuto lì dentro: le persone che mi hanno sostenuto e il presidente Agnelli con cui sono legato.
Detto questo, cerco di mettere i giocatori nelle condizioni per far sì che ci possano regalare prestazioni importanti.
La società deve essere un blocco unico, deve essere di sostegno, e sono sicuro che lo sarà.
La rosa del Milan è un'ottima rosa, la società sta monitorando tutte le situazioni e l'importante è arrivare al 31 agosto nelle migliori condizioni.
I primi sei mesi sono importanti per creare le migliori condizioni per arrivare a marzo, dove si decidono le stagioni.
La cosa più importante è lavorare bene per riconquistare il rispetto dei tifosi e cercare di ottenere i risultati che è la cosa che conta di più nel calcio. Quando ero bambino e facevo l’album delle figurine mi hanno sempre detto che contava la differenza reti, oggi dopo tanti anni non è cambiato tanto. Negli ultimi 20 anni c’è stato un solo campionato dove non ha vinto la miglior difesa, l’anno di Sarri alla Juve che preso 43 gol. Una grande squadra fa dai 60 agli 80 gol, se ne prendi 40 non puoi entrare nelle prime 4. Noi prima diventiamo squadra, prima riusciamo a fare risultati".
E’ tornato Massimiliano Allegri.
[Conferenza stampa Milan]
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"Come ho scritto nell'articolo sulla Juventus pubblicato ieri, i debiti del club bianconero sono molto più alti dei 302,3 milioni ufficialmente dichiarati. È stata la stessa Juventus a darne notizia in un comunicato ufficiale in cui annunciava che “secondo raccomandazioni Esma” i debiti effettivi della società ammontano a 411,2 milioni. L’indebitamento Esma include infatti, in aggiunta, le partite debitorie scadenti oltre i 12 mesi: tiene conto cioè - faccio un esempio per spiegarmi meglio - che se hai comprato Koopmeiners dall’Atalanta per 57,3 milioni, hai concordato un pagamento quadriennale e al momento hai pagato solo la prima delle 4 rate da 14,3 milioni, te ne restano ancora tre da pagare per un totale di 43 milioni: che sono a tutti gli effetti un debito che dovrai onorare, anche se non nell’immediato. L’esempio fatto per Koopmeiners vale per Douglas Luiz, per Nico Gonzalez e per altri neo acquisti “made in Giuntoli” per un totale di “debito aggiuntivo” di 108,9 milioni. Mica noccioline.
Ora, appurato che il debito che grava sulle spalle di Madama è più alto del dichiarato, il povero Comolli - che Elkann ha assunto per prendere il posto, appunto, dell’ex dirigente del Napoli - si trova oggi alle prese col problema dei buchi lasciati in organico da Giuntoli per via dei tre giocatori in prestito che nella Juventus 2024-25 sono stati a tutti gli effetti titolari ma che finita la stagione sono rientrati in forza ai rispettivi club d’appartenenza.
Conceiçao è l'ultima tegola di Giuntoli piombata in testa a Comolli. Tudor lo vuole ma fra cartellino e ingaggio Chico costa uno sproposito (e fra 7 giorni la clausola da 30 passa a 45) Sia che la Juve decida di acquistarlo sia che decida di puntare su un nuovo esterno (come Sancho del Manchester), i milioni da sborsare sono tantissimi. Mendes tra l'altro chiede oggi per Francisco un ingaggio raddoppiato da 5-6 milioni netti. Il tutto non per rafforzare la squadra, ma per mantenere il livello della stagione scorsa"
Paolo Ziliani su X
Ora, appurato che il debito che grava sulle spalle di Madama è più alto del dichiarato, il povero Comolli - che Elkann ha assunto per prendere il posto, appunto, dell’ex dirigente del Napoli - si trova oggi alle prese col problema dei buchi lasciati in organico da Giuntoli per via dei tre giocatori in prestito che nella Juventus 2024-25 sono stati a tutti gli effetti titolari ma che finita la stagione sono rientrati in forza ai rispettivi club d’appartenenza.
Conceiçao è l'ultima tegola di Giuntoli piombata in testa a Comolli. Tudor lo vuole ma fra cartellino e ingaggio Chico costa uno sproposito (e fra 7 giorni la clausola da 30 passa a 45) Sia che la Juve decida di acquistarlo sia che decida di puntare su un nuovo esterno (come Sancho del Manchester), i milioni da sborsare sono tantissimi. Mendes tra l'altro chiede oggi per Francisco un ingaggio raddoppiato da 5-6 milioni netti. Il tutto non per rafforzare la squadra, ma per mantenere il livello della stagione scorsa"
Paolo Ziliani su X
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I 10 calciatori più pagati al Mondiale per Club: dominio Al Hilal 🤯
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Complimenti a Gravina: la Sampdoria è senza un soldo, ha l'obbligo d'acquisto di diversi giocatori ed è già a rischio penalizzazione nel prossimo (già falsato) campionato di B
Uno sprofondo annunciato che vede la FIGC prima colpevole: ha colluso con le indebite manovre di mercato del club blucerchiato che avrebbe invece dovuto impedire, e adesso i nodi vengono al pettine. Come ha rivelato ieri la Gazzetta, il budget per il nuovo allenatore è di 100 mila euro: poi ci sono decine di milioni di debito da rifondere, e nessuno sa come
(...) è un’ottima cosa, sia chiaro, che il più importante e diffuso quotidiano sportivo abbia informato ieri i suoi lettori che alla Samp “servono 8,7 milioni entro la fine del mese”, che “per il nuovo allenatore il budget è di 100 mila euro”, che se gli obblighi di riscatto di una mezza dozzina di giocatori non verranno rispettati i giocatori “torneranno al club che li ha ceduti” e “per ogni contratto non rispettato scatterà una penalizzazione” in classifica e altro ancora; solo, erano tutte cose che sarebbe stato meglio dire e spiegare due mesi fa, quando lo scandalo Sampdoria - all’indomani della caduta in C - aveva cominciato a montare per via delle manovre fuori tempo massimo della FIGC salva brand.
Quando domenica 18 maggio, a campionato finito da cinque giorni e a poche ore dalla disputa del playout di andata tra Salernitana e Frosinone, la FIGC fermò tutto e sospese il match avendo trovato il Brescia non in regola col pagamento delle imposte, di fatto riportando in vita la Sampdoria già retrocessa, per il Fatto Quotidiano dell’indomani (19 maggio) scrissi il pezzo intitolato: “Sprofondo Samp. Debiti, serie C e adesso la svendita: così si disonora il nome di Vialli”, che se volete potete leggere qui sotto, in cui dopo aver premesso che “la penalizzazione di 4 punti inflitta al Brescia riapre (alla Samp) la porta dello spareggio con la Salernitana” davo conto dello sprofondo, appunto, in cui sia in caso di C sia in caso di B la Sampdoria sarebbe per forza di cose precipitata. Anzi, nel quale si trovava già con la testa fino al collo...
Uno sprofondo annunciato che vede la FIGC prima colpevole: ha colluso con le indebite manovre di mercato del club blucerchiato che avrebbe invece dovuto impedire, e adesso i nodi vengono al pettine. Come ha rivelato ieri la Gazzetta, il budget per il nuovo allenatore è di 100 mila euro: poi ci sono decine di milioni di debito da rifondere, e nessuno sa come
(...) è un’ottima cosa, sia chiaro, che il più importante e diffuso quotidiano sportivo abbia informato ieri i suoi lettori che alla Samp “servono 8,7 milioni entro la fine del mese”, che “per il nuovo allenatore il budget è di 100 mila euro”, che se gli obblighi di riscatto di una mezza dozzina di giocatori non verranno rispettati i giocatori “torneranno al club che li ha ceduti” e “per ogni contratto non rispettato scatterà una penalizzazione” in classifica e altro ancora; solo, erano tutte cose che sarebbe stato meglio dire e spiegare due mesi fa, quando lo scandalo Sampdoria - all’indomani della caduta in C - aveva cominciato a montare per via delle manovre fuori tempo massimo della FIGC salva brand.
Quando domenica 18 maggio, a campionato finito da cinque giorni e a poche ore dalla disputa del playout di andata tra Salernitana e Frosinone, la FIGC fermò tutto e sospese il match avendo trovato il Brescia non in regola col pagamento delle imposte, di fatto riportando in vita la Sampdoria già retrocessa, per il Fatto Quotidiano dell’indomani (19 maggio) scrissi il pezzo intitolato: “Sprofondo Samp. Debiti, serie C e adesso la svendita: così si disonora il nome di Vialli”, che se volete potete leggere qui sotto, in cui dopo aver premesso che “la penalizzazione di 4 punti inflitta al Brescia riapre (alla Samp) la porta dello spareggio con la Salernitana” davo conto dello sprofondo, appunto, in cui sia in caso di C sia in caso di B la Sampdoria sarebbe per forza di cose precipitata. Anzi, nel quale si trovava già con la testa fino al collo...
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Ultimatum a Çalhanoğlu 👀⏳
La voglia interista di Ederson si scontra con un problema: l’affare Çalhanoğlu-Galatasaray non decolla. Il club turco è sbarcato a Milano ma - almeno a ieri sera - non aveva in agenda appuntamenti con l’Inter.
Ieri il club nerazzurro si è messo in contatto con Gordon Stipic, agente del centrocampista, mettendo una cosa in chiaro: l’Inter non tollererà che la vicenda vada avanti a lungo. Se arriverà un’offerta prima del 31 luglio verrà valutata, se no Çalha rimarrà al servizio di Chivu.
È un ultimatum vero e proprio, che si sposa con la voglia dei dirigenti di regalare al nuovo allenatore una squadra il più possibile formata al via degli allenamenti. E senza problematiche esterne da risolvere in corso d’opera.
Resta da capire, innanzitutto, se il Galatasaray completerà l’acquisto di Osimhen e avrà poi la forza economica di fare un’offerta soddisfacente per l’Inter. Quanto? 30 mln di euro è la richiesta, l’affare si potrebbe chiudere anche a quota 25. Presto la verità verrà a galla.
La voglia interista di Ederson si scontra con un problema: l’affare Çalhanoğlu-Galatasaray non decolla. Il club turco è sbarcato a Milano ma - almeno a ieri sera - non aveva in agenda appuntamenti con l’Inter.
Ieri il club nerazzurro si è messo in contatto con Gordon Stipic, agente del centrocampista, mettendo una cosa in chiaro: l’Inter non tollererà che la vicenda vada avanti a lungo. Se arriverà un’offerta prima del 31 luglio verrà valutata, se no Çalha rimarrà al servizio di Chivu.
È un ultimatum vero e proprio, che si sposa con la voglia dei dirigenti di regalare al nuovo allenatore una squadra il più possibile formata al via degli allenamenti. E senza problematiche esterne da risolvere in corso d’opera.
Resta da capire, innanzitutto, se il Galatasaray completerà l’acquisto di Osimhen e avrà poi la forza economica di fare un’offerta soddisfacente per l’Inter. Quanto? 30 mln di euro è la richiesta, l’affare si potrebbe chiudere anche a quota 25. Presto la verità verrà a galla.
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UFFICIALE: niente retrocessione, l’Olympique Lione resta in Ligue 1 🚨🇫🇷
La commissione d’appello del DNGC ha annullato la decisione presa in primo grado, che sanciva la retrocessione in Ligue 2 del Lione per problemi finanziari. Il club avrà alcune limitazioni relative a operazioni e stipendi, ma non verrà retrocesso.
La commissione d’appello del DNGC ha annullato la decisione presa in primo grado, che sanciva la retrocessione in Ligue 2 del Lione per problemi finanziari. Il club avrà alcune limitazioni relative a operazioni e stipendi, ma non verrà retrocesso.
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