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Ascolta il Vangelo del giorno in audio - Fonte: LaChiesa.it
Venerdì, 10 Maggio 2024
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 16,20-23a

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».
"In verità io vi dico"
 
 

Sebbene Gesù non descriva uno scenario facile per i suoi discepoli, ma una prospettiva di tristezza e pianto, tuttavia quello che stupisce e che conforta è il suo modo rassicurante di comunicarlo. Il discepolo pur sapendo di dover affrontare una situazione non facile, prim'ancora della prospettiva della gioia finale che Gesù annuncia, è assicurato dalla conoscenza che Gesù ha dei tempi e dal controllo delle loro dinamiche. È proprio questo che infonde nel discepolo la fede e la forza di non demoralizzarsi o arrendersi davanti al mondo. Nella situazione di tristezza facilmente i discepoli possono essere conquistati dall'allegria del mondo e rinunciare ad attendere la promessa della gioia che non passa predetta da Gesù.
A volte quando ti senti solo o triste sei più debole e anche la fede viene messa alla prova. Ma se attendi l'agire di Dio non mancherai di fare l'esperienza rassicurante della sua presenza, superando la difficoltà del momento.

#controllo #presenza

dVincenzo

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È proprio nella tristezza o nella solitudine che la presenza rassicurante di Dio ti dà la forza per superare la prova del momento.
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Sabato, 11 Maggio 2024
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 16,23b-28

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
"Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo"
 
 
Gesù ha chiara la sua missione e il senso della sua esistenza terrena: il Padre lo ha generato e Lui è venuto nel mondo per rivelare all'umanità l'amore del Padre e la sua volontà. Terminata la sua missione nel mondo deve ritornare al Padre.
A volte nella vita ci sono momenti in cui facciamo difficoltà a capire il senso delle cose e sopratutto la direzione verso cui far andare determinate situazioni. Questa difficoltà è causata spesso dai nostri attaccamenti al mondo, a quello che abbiamo realizzato, agli affetti che portiamo. Certamente sentire tutto questo non è sbagliato, perchè è Dio stesso che ci dà la possibilità di realizzarlo. Ma a volte tutto questo ci fa dimenticare che siamo fatti per Dio e per tornare a Lui. La vita infatti progressivamente ci fa abbandonare tutto, per lasciarci solo quello che rimarrà per sempre al cospetto di Dio. È questo che devi sempre salvaguardare e su cui bisogna centrare lo sguardo quando devi trovare il senso di quello che vivi.

dVincenzo

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in che prospettiva stai vivendo in questo momento la tua vita? Vivi le situazioni in funzione del tuo ritorno al Padre?
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Domenica, 12 Maggio 2024
Dal Vangelo secondo Marco Mc 16,15-20

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
"Il Signore agiva insieme con loro"
 
 
Gesù invia gli Undici apostoli comandando di andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo. Uno dei momenti più belli e delicati per la Chiesa. In quel tempo non c'era una dottrina strutturata da annunciare (la Trinità, i dogmi, etc..), ma tutto l'annuncio del Vangelo coincideva con la loro stessa esperienza di vita con Gesù. Raccontavano le parole ascoltate, trasmettendo con esse le emozioni vissute, la sorpresa per un miracolo, la fatica dei continui spostamenti, la paura per la minaccia di morte, la gioia per la prospettiva della vita eterna. Una comunicazione molto diretta, profonda e semplice. Chi l'ascoltava forse poteva venirne coinvolto o, al contrario, restare scettico, ma di certo non poteva giungere alla fede da questo racconto. L'annuncio serviva solo a dare l'occasione per accendere la fede. Ma la fede poteva nascere solo da quei segni che accompagnavano questo annuncio, segni che manifestavano la presenza di Gesù accanto a loro.
È questa la bellezza dell'annucio che devi custodire dentro di te e annunciare. Non grandi concetti, ma esperienze chiare e nitide che hanno alimentato la tua fede. Poi sarà il Signore a metterci del suo e a dar prova della sua presenza nella vita di ogni uomo.

#andare #annunciare #credere

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Gesù ha lasciato a te il compito di narrare le Sue parole e come tu le hai riconosciute vere, mentre ha riservato a sè il modo e il tempo per offrire agli altri dei segni e per dare credibilità all'esperienza di fede che tu racconti.

Messaggio da La Buona Novella | Il vangelo parla al cuore http://bit.ly/32KcmSP
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Lunedì, 13 Maggio 2024
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16,29-33

In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
"io non sono solo"
 
 
 

La solitudine non coincide con l'isolamento. Si può essere soli anche avendo accanto i propri cari o i propri amici, e si può essere in compagnia anche mentre fisicamente si è da soli (e non perchè si è al computer o sui social). Gesù sottolinea proprio questa dinamica: sarà lasciato solo da tutti, ma non sarà solo perchè il Padre sarà con lui. Quando qualcuno è con te non è detto che debba essere fisicamente accanto a te. È nel tuo cuore, nella tua mente, lo attendi che ritorni, ti prepari ad accoglierlo. Vivi il tuo tempo in funzione di lui/lei o di loro. Siano i tuoi amici, i tuoi colleghi, persone che non conosci, ma che sai che devi incontrare.. Ci sono momenti in cui vorresti che qualcuno fosse accanto a te, ti faccia compagnia, ti ascolti e ti dica le parole giuste. Non temere se questi momenti ti fanno pensare di essere solo. Prova a pregare, a dialogare con Dio; chiama una persona che sai che non sta attraversando un bel momento; pensa a qualcuno che può aver bisogno di te. Vedrai che quella tua solitudine è solo lo spazio per unirti ad un altro pezzo del puzzle.

dVincenzo

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La solitudine è uno spazio di conoscenza di sè e di crescita indispensabile per l'uomo, che bisogna imparare ad abitare. Ma è anche quel luogo che ti fa scoprire il ruolo indispensabile che hai nel puzzle della socialità.
2024/06/16 09:41:51
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